domenica 27 novembre 2011

Politicamente scorretto: quello che gli italiani non vogliono sentirsi dire.


In merito alle dimissioni di
Berlusconi molti hanno parlato di una giornata storica, della fine di un era,
che Berlusconi sia definitivamente uscito dalla vita politica italiana è un
“dettaglio” in una attenta analisi storica. In questi ultimi trenta anni l’Italia
è cambiata, la cultura che era alla base di questa nazione è quasi scomparsa.
l’Italia si risollevò dalle macerie della II guerra mondiale con generazioni
che hanno avuto dei principi: il lavoro, il risparmio, i sacrifici per la casa
e la famiglia, un popolo di formiche ci chiamavano ironicamente in Europa, un
popolo che ha fatto dell’Italia la settima potenza economica del mondo! Poi a
partire dagli anni ’80 è iniziato a diffondersi un morbo, il miraggio dei
guadagni facili, degli investimenti in borsa. Una senso comune ben sintetizzato
da una nota pubblicità di allora: una vita tutta da godere. L’ostentazione
prese il posto del decoro anche nei ceti popolari, il consumismo imperante
iniziò a logorare il popolo delle formiche. Berlusconi e le sue televisioni
commerciali hanno ben saputo rappresentare questo modello, l’illusione di poter
diventare tutti piccoli borghesi benestanti offerto a casalinghe ed operai.
Insomma una messa in scena da V. I. P. alla quale ogni italiano era invitato a
partecipare … ben inteso da comparsa! Una voglia sfrenata di divertirsi, senza
comprendere che “la febbre del sabato sera” era indicata per le società
opulente come quella americana, noi italiani l’indomani avevamo sempre bisogno
dell’aspirina. Un mix di pubblicità, soap opera e reality show ci hanno fatto
credere che eravamo sulle strade della California … e ci piaceva tanto! I
valori di un popolo di Santi, navigatori e poeti sgretolati dall’imperante
individualismo, da un mediocre opportunismo. Sembrava che i ceti popolari,
quelli che avevano lavorato duro, quelli che avevano visto i loro padri
emigrare con le valigie di cartone e i pantaloni rattoppati, avessero trovato
il loro posto in paradiso. Così incominciò la corsa all’oro, e quando si è
accecati dal miraggio di una ricchezza facile quello che conta è: “nella vita
voglio tutto il meglio che c’è, lo voglio solo per me ( se a discapito del
prossimo è ancora meglio), lo voglio ora, adesso e subito”. Povere formiche
prima rincorrevano la vincita alla schedina, poi l’amico ricco e benevolo che
può cambiarti la vita staccando un assegno! Infine si dimenticò il pudore,
l’etica, il bene comune. Qualunque cosa promettesse Berlusconi era credibile,
qualunque cosa facesse Berlusconi era perdonabile! Berlusconi ha saputo rappresentare
gli umori profondi di tanti italiani, la loro psicologia collettiva, il maschio
con il suo harem di favorite, le belle bamboline che con il loro corpo
“dicevano tutto”, bastava sapere dove guardare! Una perniciosa inclinazione al
servilismo che da secoli incombe su noi italiani è venuta allo scoperto, perchè
non è conveniente vivere senza avere padroni, padrini e protettori!! Da sempre
in Italia hanno contato forza, potere e denaro, eppure nel passato insieme a
questi elementi si aggiungeva la “cenerentola” cultura. Una persona colta, a
prescindere dal danaro e dal potere, godeva di una sorta di riconoscimento
sociale, parlo di quella cultura che instilla nella coscienza individuale il
perseguimento disinteressato del bene comune, di quella cultura umile e feconda
che rende consci che si impara sempre dal prossimo, negli ultimi decenni la si
è confusa ed inquinata con l’arroganza degli arrampicatori sociali, questo è
ormai il modello culturale dominante! E poi la Costituzione, per molti italiani
un peso, roba da “matusa”, scritta da coloro che hanno fatto la resistenza
contro il nazi-fascismo ridandoci la libertà! Un intralcio per il presidente
del consiglio imprenditore, padrone di una squadra di calcio, uomo brillante e
di successo … “originale” nelle sue barzellette. Dunque il modello di
riferimento per il popolo, perché tanti italiani possono fare le cose più
orrende, andare a prostitute, truffare, mentire, ingannare, e poi farsi quattro
risate con gli amici al bar, siamo un popolo di potenziali attori, non so di
quale squallida commedia! Il decoro e la dignità in cambio del successo ad ogni
costo. In fondo per noi italiani cosa conta di più? Vestire e mangiare bene,
divertirsi … anche al di sopra delle proprie possibilità, Berlusconi ha solo dato
una versione avanzata di questo paradigma. Ha avuto la “genialità” di mettere
in vetrina i vizi degli italiani, quelli che prima il pudore consigliava di
nascondere, è ciò è stato un atto liberatorio, un vero successo tanto che
Berlusconi è ammirato ed invidiato. Poteva in questo panorama culturale trovare
adeguato spazio il senso civico, l’impegno sociale, le rinunce e i sacrifici
per il bene comune? L’opposizione politica a Berlusconi è stata notoriamente un
insieme disomogeneo ed inconcludente. Certo è rimasta una minoranza di
cittadini espressione della società civile (a prescindere dalle appartenenze
politiche), definiti estremisti perché vogliono un paese normale, una
democrazia avanzata sul modello di quelle europee, una fastidiosa minoranza che
vorrebbe gravare tutti gli italiani di un peso che forse non vogliono portare.
Deve essere chiaro un elemento, nel mondo gli studiosi di sociologia non si
interessano molto di Berlusconi ma soprattutto del berlusconismo che è
espressione di una parte cospicua del popolo italiano. Per questo non si
illudano alcuni intellettuali di sinistra, Berlusconi non è fuori gioco, ed in
ogni caso sulla strada che egli ha aperto potrebbe sorgere un altro “caimano”.
Perché l’essenza del berlusconismo è questa italianità che ho cercato dei
delineare. Per tentare di estirpare questo morbo sono necessari lunghi anni di
“guerra civile culturale”. Una guerra dura e ostinata combattuta a 360 gradi,
chi si ispira al Cristianesimo può mettere in campo i valori dell’austerità e
dell’altruismo, chi si ispira ai valori culturali della sinistra, solidarietà e
collettivismo, chi si ispira ai valori culturali della destra, ordine e
disciplina. Tutto per tentare di creare una nuova etica pubblica condivisa da
tutti gli italiani, onestà, competenza, senso del dovere, ricerca del bene
comune, onorare la patria … fieri di essere cittadini italiani. Forse allora si
potrà selezionare democraticamente una classe dirigente degna di questo nome.
Potrebbe funzionare, ma prima bisogna sciogliere un quesito: Berlusconi è
l’untore che ha contagiato gli italiani con una pestilenza o il sintomo di una
malattia rappresentata da noi italiani?
Ho scritto questo articolo perché
non ho mai ascoltato un personaggio politico esplicitare l’aspetto negativo di
noi italiani poichè è considerato “politicamente scorretto”, grave errore
l’adulazione, rende ciechi ed incauti. Appare evidente: se vogliamo superare
questa catastrofe morale per poter meglio affrontare la crisi economica, sarà
meglio che iniziamo a correggere i nostri difetti.
Luigi Salvatore Scorsone.
Bibbia. Proverbi 14,34
La giustizia fa onore a una
nazione, ma il peccato segna il declino dei popoli.
Proverbi 29,2
Quando i giusti sono numerosi, il
popolo si rallegra; ma quando domina l'empio, il popolo geme.

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